Nella recente stagione di Serie A, l’arretramento della Juventus ha destato una serie di interrogativi, evidenziando come questa squadra storicamente dominante si trovi ora ad affrontare notevoli sfide. Uno dei principali artefici di questo periodo di incostanza è stato il tecnico Thiago Motta, i cui esperimenti tattici sono stati spesso al centro delle critiche. Infatti, in un lasso di 32 partite, Motta ha provato ben 51 formazioni diverse, un numero che riflette non solo la ricerca costante di soluzioni vincenti, ma anche una certa indecisione tattica che potrebbe aver inciso sulla coesione della squadra.
Tra i problemi principali che hanno afflitto la Juventus in questa stagione, un mercato considerato da molti analisti sbagliato ha sicuramente avuto un impatto significativo. Gli acquisti e le cessioni estive non hanno portato quella solidità e freschezza di cui il club aveva urgente bisogno per competere ai massimi livelli, lasciando invece diverse lacune sia in termini di esperienza che di qualità in campo.
Gli infortuni hanno ulteriormente complicato la situazione, privando la squadra di elementi chiave nei momenti più critici della stagione. Queste assenze forzate hanno obbligato Motta a ricorrere frequentemente a formazioni alternative, destabilizzando l’assetto tattico e diluendo l’efficacia delle sue strategie.
In questo quadro, la sindrome dello “sperimentatore” di Thiago Motta può essere vista sia come un tentativo disperato di risolvere problemi strutturali sia come un fattore di ulteriore destabilizzazione per una squadra sempre più distante dalla sua tradizionale identità vincente. La Juventus, un tempo capace di imporsi con autorità sia in Italia che in Europa, si trova ora di fronte alla sfida di riorganizzarsi e ritrovare quella coesione e mentalità vincente che l’ha contraddistinta negli anni passati.
È evidente che il club dovrà riflettere attentamente sulle mosse future, considerando non solo il mercato e la gestione degli infortuni, ma anche la scelta di un approccio tattico più stabile che possa garantire una progressione costante e sicura verso nuovi traguardi.